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Non esiste cifra, parola o immagine che possa descriverlo: Lionel Andres Messi, detto Leo, è il calciatore più forte degli ultimi 20 anni (e per molti non solo), risultati alla mano. A 31 anni (che compirà il 24 giugno, in pieno svolgimento del Mondiale di Russia), il fuoriclasse di Rosario è atteso all'ennesima sfida della sua carriera: vincere il Mondiale. Incredibile la parabola di questo talento, esploso giovanissimo con la maglia del Barcellona, club al quale non deve solo la carriera. Furono infatti i dottori della Masìa a curarlo dal disturbo della crescita che ha rischiato di togliere al mondo uno dei più grandi atleti che i campi di calcio abbiano mai visto. Talento precoce, Messi inizia a farsi notare tra le giovanili blaugrana per le doti tecniche fuori dal normale. Dopo qualche apparizione nelle squadre riserve del Barcellona, Messi debutta nel 2004 in prima squadra a soli 17 anni. Da quel momento, è un crescendo di prestazioni, goal e successi difficilmente visti nella storia di questo sport. In questi 14 anni, Messi ha contribuito a portare in Catalogna 9 titoli di Liga, 7 Supercoppe di Spagna, 6 Coppe del Re, 4 Champions League, 3 Supercoppe UEFA, 3 Mondiali per club, segnando 552 gol in 637 partite: scusate se è poco... Il tutto mentre si è tolto lo sfizio di vincere 5 volte il Pallone d'Oro e svariati titoli personali come miglior marcatore e giocatore. Ma anche Messi ha dei detrattori, che da sempre gli imputano la mancanza di un trionfo con la nazionale argentina: nonostante la vittoria del mondiale Under20 e del titolo olimpico nel 2008, nonché il secondo posto a Brasile 2014, la 'Pulce' non ha ancora inciso ai Mondiali. Quale occasione migliore di questa per scalare l'ultimo scalino verso l'Olimpo, entrando ulteriormente nella storia del calcio e dell'Argentina al fianco di Maradona?