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Quando si dice che il talento emerge sempre, a prescindere dal luogo in cui si manifesta, il nome di Cristiano Ronaldo va menzionato obbligatoriamente. Il 5 febbraio del 1985 a Funchal, sull'isola di Madeira, territorio portoghese in mezzo all'oceano Atlantico, comincia la vita di Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro, fuoriclasse lusitano che va iscritto senza timore nell'elenco dei dieci calciatori più forti della storia di questo gioco. Cresciuto nel florido vivaio dello Sporting Lisbona, Ronaldo ha cominciato la carriera come classico esterno offensivo, evolvendosi poi, pur senza mai abbandonare la fascia, come uno dei bomber più prolifici della storia del calcio: questo, in primis, grazie al lavoro di Sir Ferguson negli anni passati al Manchester United, club che lo ha fatto esplodere a livello mondiale, vendendolo poi al Real Madrid per l'incredibile cifra di 94 milioni di Euro. Tecnicamente Ronaldo è il giocatore perfetto per il calcio moderno: forza fisica, capacità atletiche stratosferiche, tecnica sopraffina. Non esiste un fondamentale in cui il portoghese non sia eccelso, compreso il colpo di testa, che gli frutta sempre qualche goal ogni stagione. A questo fenomeno lusitano manca soltanto la grande affermazione con la propria nazionale (impresa non riuscita neppure ai vari Figo ed Eusebio) per entrare definitivamente nell'Olimpo del pallone. A questo Europeo in Francia, Ronaldo si presenta inoltre come stella del club, appunto il Real Madrid, recentemente laureatosi Campione d'Europa per l'undicesima volta nella sua gloriosa storia. L'elenco dei trofei di CR7 a livello di club è infinito: un biglietto da visita niente male, per un calciatore ancora nel pieno delle proprie capacità fisiche e disposto a tutto per regalare il primo, storico, trionfo alla sua gente.