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Thomas Muller non è un calciatore qualunque, ma fa parte di una specie protetta e in via di estinzione: quella delle "bandiere". Bavarese di Weilheim in Oberbayern, il trequartista tedesco si mette in luce giovanissimo, nella stagione 2008/2009 grazie all'esordio in Bundesliga ma soprattutto in occasione dell'unica presenza in Champions League con la sola maglia della sua giovane carriera di calciatore, quella del Bayern Monaco, impreziosita dal gol che chiude il trionfo per sette a uno dei bavaresi ai danni dello Sporting Lisbona negli ottavi di finale. Marcantonio di un metro e ottantasei centimetri per settantacinque chili, Thomas Muller è nato il 13 settembre 1989, e insieme alle impressionanti doti fisiche può contare su una tecnica sopraffina, un'intelligenza calcistica fuori dal comune ed uno spiccato senso del gol, che lo porta a terminare le stagioni con bottini realizzativi di tutto rispetto. Nonostante la giovane età, Muller vanta un palmares di tutto rispetto: cinque titoli nazionali con la maglia del Bayern sulle spalle, quattro coppe nazionali e due supercoppe di Germania. A livello internazionale, una vittoria in Champions League (e due finali perse!), una Supercoppa UEFA ed una Coppa del mondo per club. Con la nazionale, indimenticabile il trionfo ai Mondiali di Brasile 2014, competizione nella quale Muller ha messo a segno cinque reti, tra cui la tripletta nella partita iniziale contro il Portogallo. Quattro anni prima in Sudafrica era stato addirittura capocannoniere insieme a Forlan, Villa e Sneijder. Diverso il discorso agli Europei dove non è riuscito a marcare alcuna rete nell'unica edizione disputata (2012). Nelle qualificazioni per Euro 2016 ha invece brillato con 9 reti in 9 presenze e punta deciso, in primo luogo, al suo primo gol in una fase finale e, in secondo luogo, a portare fino in fondo la propria nazionale.